Corona Virus Fase TRE: Sull IVECO l’ombra del Dragone Comunista

Suzzara 8/01/2020: Suzzara in questi primi giorni del 2021 finisce sulle pagine Economiche Nazionali. L'Ombra del Dragone Comunista Cinese si allunga su IVECO. L'impero Cinese dell'imperatore Jing Ping autonominato a vita è più che mai potenza economica, si appresta all'acquisto di  IVECO CNH-Industrial. Suzzara è tra i siti interessati. Cosa sia IVECO per la Citta del Premio non c'è bisogno di dire altro da OM-FIAT , oggi IVECO  sempre stata la prima azienda sul territorio. Da quando Fiat rilevò la ditta Casali Macchine Agricole dando vita all' OM-FIAT. In questi ultimi anni la presenza IVECO nel territorio è andata espandendosi, con nuovi stabilimenti in via Valletta, nuovi parcheggi, tutta una serie di aziende satelliti nelle zone industriali. La giunte Comunali in questi anni, hanno sempre giustamente assecondato questa politica aziendale  di allargamento, che ha cambiato l'assetto sociale della zona. In questo inizio 2021 arriva la notizia della vendita( per il momento ai preliminari) di IVECO a Faw*. Immaginarsi gli scenari futuri è difficile nell'epoca della globalizzazione, e delocalizzazione veloce, con la Cina dittatura, dove diritti sociali liberta , del lavoro, sindacali, sono inesistenti, in un impero lanciato verso una supremazia economica mondiale, in questo contesto, ci sono le preoccupazioni dei sindacati, che con tutto il  rispetto nei confronti del colosso cinese, una volta padrone dell' Azienda appaiono poca cosa. Alla fine della fiera c'è anche l ironia della sorte,  il Colosso Imperiale Comunista Cinese, ammirato  a Suzzara  dove al Grande Timoniere MAO è stata intitolata una via, rischia di diventare padrone di IVECO. Suzzara è la città delle tangenziali di Marx e Lenin, della bandiere a falce e martello della grandi feste con la U rossa di della Festa UNITA' di Riva dal PCI( Poi via Zonta e Parco Quercia) che governava il comune con maggioranze Bulgare, si facevano i convegni sul libretto rosso dei pensieri di MAO, erano visti come il futuro, in un mondo migliore, contro il decadente capitalismo sfruttatore occidentale, oggi questo futuro è ad un passo e rischia di diventare il presente prossimo. Per ora, si nota, il silenzio dei politici locali Maggioranza e Opposizione. La speranza che ci svegliamo in una di queste mattine e che tutto questo sia solo un incubo, finito assieme alla pandemia.

*La First Automobile Works (FAW in cinese: 中国第一汽车) è il più grande produttore di automobili della Cina, e nel 2004 ha superato il milione di auto prodotte all'anno. La FAW oggi è la prima tra le cosiddette "5 sorelle" dell'auto cinese, le altre quattro sono: Dongfeng Motor Corporation, Shanghai Automotive Industry Corporation, Chang'an Motors e Chery Automobile. La FAW è stata fondata nel 1953 a Changchun (il capoluogo della provincia di Jilin in Manciuria, nella Cina nordorientale), con l'aiuto della casa automobilistica sovietica ZIL. Nel 1956 comincia la produzione del primo veicolo, il Jiefang CA-10, una copia del camion sovietico ZIS-150. Nel 1958, viene introdotta la Hongqi (cinese: 红旗, tradotto: bandiera rossa) una lussuosa limousine destinata agli esponenti del Partito Comunista Cinese. Nel 1991 ha siglato una collaborazione con il gruppo Volkswagen, creando la FAW-Volkswagen per specializzarsi nella produzione di automobili. Nel 1992 il nome First Automobile Works fu cambiato in China FAW Group Corporation.  In seguito ha costituito joint-ventures con Toyota nel 2003 e con General Motors nel 2009.

Rassegna stampa

Daily Iveco che escono dalla fabbrica di Suzzara (Mantova) e gli Eurocargo dello stabilimento di Brescia potrebbero presto parlare cinese. Così come i motori fabbricati da Fpt Industrial a Torino e Foggia. CNH Industrial — controllata da Exor, holding della famiglia Agnelli — ha infatti confermato le indiscrezioni di una trattativa con i cinesi di Faw Jiefang per i camion e gli autobus di Iveco e per una quota di FPT Industrial. Ufficialmente le discussioni vengono indicate come «allo stato preliminare, con una prospettiva di rafforzamento del business On-Highway dell’azienda», ma tanto è bastato per infiammare la Borsa: a fine seduta, ieri, le azioni CNH hanno guadagnato il 6,64% a Piazza Affari, chiudendo a quasi 11 euro, sui massimi dal marzo del 2018. Nessun accordo definitivo — ha specificato CNH — è stato al momento raggiunto. L’azienda, alla cui guida si è insediato il 4/01/2021 il nuovo ceo Scott W. Wine, non ha fornito ulteriori dettagli sulla portata e la natura di un eventuale accordo, che saranno rilasciati «quando richiesto in conformità alla normativa applicabile». Ma si può cercare di capire quale sia l’oggetto della trattativa. Il piatto forte è rappresentato dai camion e dagli autobus — esclusi, quindi, i mezzi speciali e per la difesa — che rappresentano la maggior parte del fatturato di Iveco (10,4 miliardi di dollari nel 2019). Camion leggeri e medi — che vengono prodotti, rispettivamente, a Suzzara e Brescia — pesanti — costruiti in Spagna — e autobus di produzione francese e della Repubblica Ceca. Per FPT Industrial — la divisione motori del gruppo con 4,1 miliardi di dollari di fatturato e stabilimenti a Torino e Foggia — si tratta, invece, per la cessione di una quota: i cinesi entrerebbero in minoranza. Complessivamente sarebbero coinvolti più di 8 mila lavoratori: 1.684 a Suzzara, 2.259 a Brescia, 2.450 a Torino e 1.700 a Foggia.
Corriere della Sera 6/01/2021

La trattativa di CNH Industrial con la cinese Faw per la cessione di IVECO preoccupa i sindacati che temono contraccolpi sull'occupazione negli stabilimenti italiani. Per questo Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri ritengono necessario «un confronto, anche in sede istituzionale, con i vertici della multinazionale». La trattativa con il gruppo automobilistico cinese Faw Jiefang riguarda gli autobus e i camion di IVECO e interessa lo stabilimento di Suzzara (Mantova), dove viene prodotto il Daily e quello di Brescia, da dove escono gli Eurocargo. I lavoratori interessati – secondo i dati sindacali – sono 1.684 a Suzzara e 2.259 a Brescia. In discussione c'è anche la possibile acquisizione di una quota di FTP Industrial, la divisione motori, presente a Torino (2.450) e a Foggia (1.700). Ci sono poi gli impiegati degli enti centrali, Faw aveva già manifestato il suo interesse l'estate scorsa, ma adesso avrebbe presentato un'offerta migliorativa. La vendita potrebbe essere un'alternativa al piano presentato da CNH Industrial a settembre del 2019: l'idea era quella di dividersi in due e costituire una società autonoma, quotata in Borsa, degli autobus e dei veicoli commerciali Iveco e dei motori FPT,separata dal business dei mezzi agricoli e per le costruzioni.

Giornale di Brescia

Ora arriva l’offerta dalla Cina che non è affatto una novità perché a Pechino sono sicuramente interessati al settore dei veicoli industriali e commerciali dove vorrebbero avere una presenza globale. La Faw, che ha sede a Changchun, presidia il settore attraverso il brand Jiefang e dovrebbe aver messo sul tavolo almeno 4.000.000.000 di euro. Un’offerta di 3.500.000.000 dell’altro gruppo cinese Shandong Heavy Industry Group, infatti, era già stata rifiutata perché ritenuta inadeguata e si ritiene che Faw l’abbia rafforzata. Iveco ha una solida tradizione nel paese più popoloso della terra dove produce in collaborazione con Saic Motors.

Nel settore dei veicoli industriali ci sono gruppi molto grandi impegnati sul mercato globale come Daimler e Volkswagen con i marchi Scania e Man. Iveco, però, ha messo a segno diversi colpi che dimostrano un forte interesse verso la mobilità del futuro. Ha acquisito l’8% e stretto una collaborazione industriale con Nikola, la start up di Phoenix specializzata nello sviluppo di camion elettrici a batterie ed a idrogeno. Sempre la Exor ha dimostrato che, se l’offerta è giusta, la dismissione può essere una valida alternativa allo scorporo e ciò è già avvenuto con la storica azienda di componentistica Magneti Marelli venduta nella primavera del 2019 alla giapponese Calsonic Kansei Corporation per quasi 6 miliardi di euro. Wine, ex ufficiale della Marina degli Stati Uniti d’America, sembra l’uomo adatto a portare avanti le trattative avendo maturato una profonda esperienza sull’argomenta sia negli Usa sia in Oriente e in Europa.
Il Messaggero

L’offerta sarebbe superiore ai 3,5 miliardi. Ma le discussioni per quella che si presenta come un’alternativa allo spin-off sono ancora in una fase preliminare
camion di Iveco prendono la strada della Cina. Cnh Industrial, infatti, ha riaperto le trattative con la cinese Faw sul futuro del produttore di mezzi da trasporto. Un portavoce di Cnh Industrial, il cui nuovo ceo, Scott W. Wine, si è insediato proprio questa settimana – ha confermato, senza aggiungere altri dettagli e dopo un'anticipazione Reuters, che il gruppo è nella fase delle discussioni preliminari con Faw Jiefang. La prospettiva è quella del «rafforzamento del business on-highway dell'azienda…
Sole 24 ore 6/01/2021

Cnh Industrial ha confermato di avere in corso trattative con il gruppo automobilistico cinese Faw per la cessione di Iveco, la divisione che produce autobus e camion. Cnh, multinazionale controllata al 27% da Exor, finanziaria della famiglia Agnelli, è focalizzata, oltre che sui veicoli commerciali, sulla costruzione di macchine per l’agricoltura e l’edilizia. Sede legale ad Amsterdam e sede fiscale in Inghilterra, Cnh ha ricavi annui per circa 28 miliardi di dollari (23 miliardi di euro), di cui una decina riconducibili ad Iveco.Da un punto di vista produttivo Iveco è fortemente radicata in territorio italiano (il gruppo Cnh conta 16 siti industriali) dove lavora una buona fetta dei 23mila dipendenti del marchio. L’Italia è, insieme alla Francia, anche il primo mercato per i suoi camion ed autobus, assorbendo il 23% delle vendite. Il negoziato con il gruppo cinese riguarda anche una quota di minoranza di Fpt Industrial, la divisione motori del gruppo. Della cessione di Iveco a Faw si era già discusso l’estate scorsa, in quell’occasione i cinesi avevano ipotizzato un’offerta intorno ai 3 miliardi di dollari, giudicata troppo bassa. Ora Faw, intenzionato ad espandersi sui mercati internazionali con il suo marchio Jiefang, avrebbe però presentato una proposta migliore. Tanto da superare un’altra offerta da 3,5 miliardi di dollari che sarebbe stata avanzata da Shandong Heavy Industries, altro gruppo cinese. Faw è il più grande produttore di auto cinese ed è un’azienda a controllo pubblico, con ricavi per circa 78 miliardi di euro l’anno.

Il Fatto Quotidiano

Le trattative tra CNH Industrial e First Automobile Works, il maggiore produttore di auto del Paese, con sede a Changchun (Nord-Est della Cina), tra l'altro consociato di Volkswagen, sono in corso. E toccherà al nuovo Ceo di CNH Industrial, Scott Wine, insediatosi il 4/01/2021, a portarle avanti insieme alla presidente Suzanne Heywood, al capo del brand Gerrit Marx e sempre sotto la regia dell'azionista John Elkann. Già nel 2019, il Giornale aveva parlato di «Via della Seta» per Iveco e ora tutto sta per concretizzarsi.I negoziati con Faw si erano interrotti lo scorso anno, qualche mese dopo la presentazione di un'offerta preliminare a luglio, con la valutazione di IVECO a circa 3.000.000.0000, cifra ritenuta però non adeguata. Ora si starebbe invece discutendo su una base di 3.500.000.000. Nel confermare i colloqui (in lizza per l'acquisizione c'era anche Shandong Heavy Industry), CNH Industrial parla di «prospettive di rafforzamento del business On-Highway dell'azienda», anche «se nessun accordo definitivo sulla portata o la natura della cooperazione è stato al momento raggiunto». La vendita di IVECO (nel pacchetto ci sarebbero anche i bus – ma non i mezzi militari e speciali – e una quota minoritaria di FPT) annullerebbe il piano, presentato nel 2019, di dividere in due il gruppo: da una parte Iveco, i bus e FPT (motori) e dall'altra le macchine per l'agricoltura e il movimento terra. Lo scorporo, previsto per l'inizio di quest'anno, era stato rinviato a causa del Covid.

Il Giornale