Lettere

Lettere a Suzzara Week

Premessa  la redazione di Suzzara Week Apre a tutti i pareri aspettiamo le vostre lettere suzzaraweek@yahoo.it

Alla redazione di Suzzara Week 20/12/2018
Se pur con un certo ritardo, riteniamo opportuno e doveroso informare i nostri elettori sul voto contrario all’ultimo assestamento di bilancio in consiglio comunale  a Suzzara. Solo una battuta sul singolare pensiero che concludeva l’articolo di Massimiliano Artoni (segretario circolo PD)  sul  resoconto dell’azione amministrativa  “………..ancora una volta investimenti ed interventi che l’amministrazione mette in campo per portare benefici a Suzzara”.Al segretario prima di tutto chiediamo se esiste un’alternativa all’azione  di una amministrazione. Il problema tuttavia è comprendere quali benefici a Suzzara.Una Suzzara sempre più deserta e assopita.Premesso che le opere messe a bilancio sono state tutte oggetto di atti presentati da “Suzzara Civica”in questi cinque anni di presenza in Consiglio Comunale.L’acquedotto, la messa in sicurezza dell’attraversamento pedonale a Sailetto  e sulla Cispadana in prossimità dell’uscita da  Roncobonoldo: urgenze portate in Consiglio e regolarmente bocciate da una maggioranza che non può ammettere di non essere l’unica a decidere.  Una classe dirigente che ha annullato il senso del Consiglio Comunale come spazio per il confronto democratico, comportamenti gravi che pregiudicano la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni.Sul piano degli interventi urgenti abbiamo ribadito che sono troppe le attese nel merito di sistemazioni di vie storiche adiacenti al centro che dal dopoguerra attendono una sistemazione, basta menzionare:  v. Piazzalunga, N. Sauro, C. Battisti, v.le Diaz, v.le Piave,  tutte sprovviste di marciapiedi,  delimitazione di aree di sosta….. Sono solo alcune urgenze alle quali si aggiungono la definitiva sistemazione di altre opere dichiarate  da cinque anni “in sperimentazione”, vedi rotonda di via I.Nievo.
Un’azione amministrativa che ha lasciato il senso di aver operato senza un disegno ampio di una città che non può più essere pensata nell’urgenza ma un’ottica di un territorio che nel suo insieme deve rivedere con coraggio ad esempio un piano energetico, un piano delle infrastrutture, un piano per affrontare le emergenze ambientali. 
Maria Luisa Melli Capogruppo “Suzzara Civica”
Alberto Guiducci Presidente “Suzzara Civica” 

 

 Quella miopia dell'amministrazione

La miopia che ha contraddistinto il comportamento dei giovani amministratori a Suzzara in tutto il tempo del loro mandato. Interpretiamo in questo modo il fatto letto sul quotidiano locale riferito alla visita del Prefetto in Comune a Suzzara, avvenuta in questi giorni. Una visita sicuramente in programmata da tempo, immaginata come conoscenza che il nuovo prefetto, nominato a Mantova, abbia voluto fare personalmente all’ amministrazione comunale.Ad accoglierlo amministratori e dirigenti con l’accurata attenzione a non estendere l’invito ai consiglieri di minoranza che, nel ruolo che ricoprono, sono garanti della pluralità all’interno del governo della città. Eppure al prefetto aveva formulato un invito anche Alberto Guiducci, presidente di Suzzara Civica, in occasione di un Consiglio Aperto sul tema dei profughi a Suzzara, auspicando un proficuo confronto. Sviste indicative di come si sta chiudendo anche quest’ultimo quinquennio di amministrazione Ongari. Un peccato pensando al potenziale di giovani ragazzi che con curiosità, aspettative e progett,i si erano approcciati alla vita politica della propria città ahimè , succubi di un apparato politico che gli ha impedito di esprimersi con una loro originalità, se ne andranno senza lasciare alcun segno.A conferma, in questi giorni, probabilmente l’ultima discussione di bilancio di previsione, con l’approvazione della sola maggioranza; brevissimi gli interventi delle minoranze sempre più convinte dell’inutilità di dare un proprio contributo pensando di modificare decisioni già definite. Una città ingrigita , potenzialmente ricca di risorse umane ed economiche, soffocata per troppo tempo dalla logica del “tanto nulla cambia”.

Maria Luisa Melli “Suzzara Civica” 3/04/2018

 

Voto contrario di Suzzara Civica al Piano Diritto alla Studio.
Un piano diritto allo studio che assolutamente non entra nel merito di questioni importanti riguardanti le scuole a Suzzara. Una cronica mancanza di progettualità nell'affrontare i problemi degli spazi in primis contraddistingue la nullità di un piano che di fatto non fa altro che accogliere le richieste legittime di entrambi gli istituti senza mettere nulla di proprio.A distanza di un anno da due consigli comunali aperti sul tema della distribuzione degli spazi scolastici non si ha il coraggio di una proposta. Non si ha il coraggio di fare investimenti risolutivi che mettano la scuola al primo posto come luogo in cui investire. Senza entrare nel merito di una manutenzione ordinaria che soffre di ritardi cronici, basta pensare alla tinteggiatura delle aule scolastiche rimandata al periodo delle vacanze natalizie, la sostituzione degli arredi scolastici, ancora aule con banchi di altezze diverse lavagne inutilizzabili. Tre mesi di vacanze estivi non sono bastati per provvedere nel preparare un ambiente accogliente e dignitoso.Forte l'accusa all'assessore di aver avuto timore di aprire il tavolo delle politiche scolastiche a tutte le forze rappresentante in Consiglio. Debolezza politica che esprime la paura di riuscire ad affrontare confronti aperti che hanno lo scopo di trovare soluzioni condivise per il buon funzionamento della scuola.Amareggiati per l'insistenza di averlo chiesto più volte con l'intenzione di contribuire ad individuare le priorità su cui intervenire.

Gruppo Consigliare Suzzara Civica 

 

Caro  Suzzara week Siamo indignati.
L’accanimento col quale l’amministrazione suzzarese da cinque anni rigetta tutte le istanze dei cittadini, del comitato petizione 18246 con oltre 400 firme certificate, di tutte le minoranze in consiglio comunale nonostante i tavoli lavoro e innumerevoli sollecitazioni , dimostra una ostinata mancanza di considerazione nei confronti della cittadinanza che chiede di risolvere il problema della viabilità di via Villa Inferiore e via Nievo . In quelle due vie lunghe duecento metri, senza ciclabili idonee, divise da un passaggio a livello, l’amministrazione ha convogliato senza oculatezza la maggior parte del traffico in entrata e uscita da Suzzara (abitanti 21.211) con un passaggio di circa 15.000 veicoli al giorno che sputano veleni e producono rumori. L’assessore alla viabilità non ha tenuto fede alla dichiarazione di far monitorare l’inquinamento aria delle due vie entro quest’anno nonostante la Regione Lombardia avesse dato il consenso all’Arpa già dal dicembre 2016 e senza alcun costo per il Comune; non ha tenuto fede alla promessa di stoppare il transito di autotreni della locale ditta di trasporti, né a quella della costante vigilanza delle vie per il rispetto del codice della strada dopo l’installazione dei due segnali di stop motori al passaggio a livello e limitazione veicoli pesanti; divieti che nessuno rispetta perchè nessuno fa rispettare. Nemmeno i dati dei rilievi acustici effettuati in maggio dall’Arpa sono stati ancora resi pubblici Una vicenda penosa che dura da cinque anni e che sta a confermare che questa amministrazione, in continuità con la precedente, non ha nelle sue priorità la salute dei suoi cittadini ; eppure il sindaco è il responsabile con la sua giunta della condizione di salute della popolazione del suo territorio e deve prendere provvedimenti se le condizioni ambientali sono invivibili. Tutti sappiamo che la nostra pianura è la più inquinata al mondo, ma sindaco e giunta restano inerti e attendono che gli scarichi delle auto, oltre a far seccare siepi e alberi e costringere gli abitanti delle vie Nievo e Villa Inferiore a tappare porte e finestre, intasino i nostri polmoni . Forse la giovane giunta non ha ancora ben chiaro il concetto di salute e il suo profondo valore e forse non ha ancora capito i devastanti e mortali effetti del particolato nonostante ogni giorno i media si preoccupino di illustrarli. L’amministrazione ha fatto il proprio dovere aprendo i 16 cantieri per il ripristino e la conservazione dei beni pubblici ma nel contempo ha dimostrato mancanza di coraggio ad affrontare il problema della viabilità , nonché mancanza di lungimiranza e di progettualità verso cambiamenti per un buon vivere quotidiano a cui tutti quanti i cittadini hanno diritto secondo il principio del “bene comune”.Le linee di mandato del Sindaco restano una chimera dal momento che dall’operato si deduce che è molto più facile il conservatorismo e il rifiuto di adottare soluzioni impegnative piuttosto che perseguirle. Comunque i cittadini sicuramente sapranno giudicare sulla base dei fatti che avranno reso la città più vivibile e sicura e non sulla base di qualche elogio pubblicato da simpatizzanti.
Gianni Giamboni
Presidente Comitato 18246

Spett Redazione Suzzara  Week

Gli interventi che si sono susseguiti in questi giorni, animando i dibattito nella politica suzzarese, ci offrono nuovamente spunti per alcune riflessioni. Innanzitutto nessuna presunzione di rappresentare, con le nostre valutazioni sugli atti amministrativi, il pensiero di tutti i suzzaresi. Ricordiamo tuttavia, che le minoranze riconosciute anche come opposizioni, sono “il sale della democrazia”. Non ci adeguiamo all’idea di un pensiero unico dominante. Siamo estremamente soddisfatti della nostra azione civica, i manifesti esposti hanno contribuito ad animare un dibattito molto interessante. Crediamo in questo modo di aver ancora una volta alimentato il confronto, ad esempio, sul valore della cultura peraltro non intesa per noi con la Notte Bianca o la Festa di Halloween, (peraltro non organizzata dall’amministrazione) sull’importanza del recupero del teatro Guido, sull’ imminente via libera ad altre aree commerciali in zona di rispetto cimiteriale, sui discutibili interventi agli impianti sportivi ….Se poi vogliamo parlare dei 16 cantieri, da mesi pubblicizzati, vi diciamo che non si tratta di scelte politiche ma di necessità alle quali semplicemente il solo buon senso e l’azione degli uffici amministrativi potevano ottemperare.
Dite che si tratta di situazioni ereditate e complesse, alle quali, vi ricordiamo, hanno contribuito i vostri avi, nessun altro!!Concludiamo in questo modo il dibattito ricordandovi che comunque siamo sempre disponibili ad un confronto pubblico.
Naturalmente la nostra azione civica continuerà.

IL DIRETTIVO di “ SUZZARA CIVICA29/08/2017

Via a settembre, si tratta della nuova "Via della seta" Una rete ferroviaria di 10.800 Km per treni merci tra l' Europa e la Cina.
Caro Suzzara Week
Una grande opera che lascerà traccia del  tempo in cui viviamo,  a cui tuttavia non fa eco una altrettanta capacità di investire in piccole opere che faciliterebbero, soprattutto nella messa in sicurezza dei nostri brevi tratti di strada urbana.Se si riesce a pensare ad opere così impegnative perchè non è altrettanto facile ipotizzare piccole soluzioni che diano rimedio ai bisogni quotidiani del cittadino comune?Ciascuno di noi una risposta può facilmente trovarla. I grandi interessi muovono i grandi progetti, quando questi interessi si faticano ad intravedere, anche una semplice rotonda diventa impossibile da immaginare.Ci riferiamo in particolare a quegli urgenti interventi a cui spesso ha fatto riferimento, in Consiglio comunale a Suzzara, il gruppo di Suzzara Civica. In primis ricordiamo che a distanza di un anno ancora nulla di effettivo è stato fatto per la messa in sicurezza di un attraversamento di una strada statale che separa Roncobonoldo  dal centro.  Dopo l'ultimo  grave incidente dello scorso anno , tante promesse ma  nulla di effettivo se non un paio di dossi  e un rilevatore della velocità che doveva fungere  da dissuasore ma, ahimè, non può essere alimentato con corrente elettrica. Si deve ricorrere a delle batterie che puntualmente gli agenti della polizia locale dovrebbero andare a posizionare ogni giorno. Una pratica ovviamente non seguita.Poi l'ipotesi di un semaforo, si dice che sarà la Provincia. Ci si mette al riparo dando la colpa ad altri. Aspetteremo pazientemente il semaforo guardando con piacere che comunque in Lombardia si riesce a far passare il treno merci Cina-Italia-Cina.
Alberto Guiducci
Maria Luisa Melli

Caro Suzzara Week
La mia delusione in riferimento al Consiglio Comunale aperto sul tema del “lavoro” mi obbliga ad alcune riflessioni.Il problema doveva essere accompagnato da una relazione politica elaborata dal partito di maggioranza assoluta che governa la nostra città: il Partito Democratico. Come presidente di “Suzzara Civica” penso che un’amministrazione debba elaborare piani di sviluppo per la propria città; progetti per attivare investimenti sia nel settore industriale, manifatturiero, sia nel settore agroalimentare che nel commercio. Questo comporta una rivisitazione completa urbanistica collegata alla viabilità sia su gomma che su ferro nonché ad una burocrazia semplificata, snella, che sia strumento di attrazione anziché di respingimento. Una amministrazione ha il dovere di promuovere in ogni sede istituzionale questi obiettivi anziché prendere nota per poi dichiarare di elaborare quanto sentiva in Consiglio. Al contrario nessun sforzo è fatto per una visione più ampia di cosa sarà o potrebbe essere “Suzzara Futura”.E’ proprio nel momento di crisi più buia, come quella attuale, che un partito dovrebbe avere il coraggio, la fantasia, di elaborare un piano anche ambizioso, anziché trincerarsi dietro al solito “non ci sono risorse”. Attenzione, non diciamo promesse da non mantenere ma pensiamo ad obiettivi che possano stimolare la nostra comunità.“Suzzara Civica” indica come obiettivo primario “la Cultura”: una parola magica . Se Suzzara è disordinata dal punto di vista urbanistico, commerciale è una questione culturale, se non vi sono le ambizioni di creare le premesse per un nuovo sviluppo industriale, è una questione culturale. Se il centro storico langue in uno stato di abbandono, è un problema culturale.Tutto quello che appare provvisorio , fatiscente, disordinato, la stessa percezione di sicurezza è frutto di una precisa cultura. Suzzara Civica ha espresso in diverse occasioni questo concetto nella convinzione che a Suzzara con metodo scientifico da tempo è stato imposto la negazione del pensare in funzione del solo lavorare, mangiare, dormire e consumare, senza alimentare coscienza critica . Oggi questa linea evidenzia i suoi risultati.Ci siamo illusi che questa giovane maggioranza ed il partito che la sostiene, trovassero il coraggio e la volontà per interpretare un cambiamento che attraverso un progetto futuro potesse coagulare altre forze per una Suzzara più viva e più prospera.
Ma così fino ad oggi non è stato.
Alberto Guiducci
Presidente “Suzzara Civica”

Caro Suzzara Week
L'impossibilità di poter intervenire, per l'orario inoltrato in cui  è terminata la prima parte del Consiglio comunale , dedicato al tema del Lavoro, mi induce a scrivere.Le riflessioni che esporrò riguardano un dibattito che da tempo, anche a livello regionale, le liste civiche hanno aperto lasciando spazio ad una posizione che personalmente condivido. Il tema del lavoro  ha indotto ad interrogarci nel merito di una crisi che contemporaneamente è una crisi economica, occupazionale, energetica ed ambientale. Il coro unanime che riconosce come unica possibilità di superare la crisi aumentando la crescita, peraltro senza riuscire, perchè da troppi anni stazioniamo in una effettiva immobilità, sembra un'aspirazione di un impotente che desidera fare una cosa ma non riesce a farla.Su questa considerazione abbiamo cercato di introdurre una lettura diversa della situazione attuale, immaginando che la crescita  sia la  causa della crisi anzichè la soluzione della medesima.  Il perchè è facilmente individuabile in un processo che identifica la crescita dell'economia con l'aumento della produzione di merci, la quale oggi è possibile con l'introduzione nei processi produttivi di tecnologie sempre più avanzate che riducono sempre più il lavoro umano. In altre parole si produce sempre di più con meno persone.Per questo se diminuisce la domanda ma aumenta l'offerta per mantenere un equilibrio nel corso degli anni si è fatto sempre più ricorso al debito. In poche parole un quadro della situazione che si definisce con una stagnazione della produzione, aumento della disoccupazione da un lato, dall'altro un debito che supera il 130% del PIL, oltre al debito individuale. Di fronte ad una crisi che ha queste caratteristiche è chiaro che le politiche economiche tradizionali per noi hanno dimostrato di essere impotenti. Quale un'ipotesi di politica diversa allora? Una politica economica che guardi a creare un'occupazione utile, senza accrescere il debito bensì attraverso la riduzione degli sprechi.  Serve ridurre gli sprechi, prima di tutto delle risorse energetiche. Prima riduciamo gli sprechi poi sostituiamo le fonti fossili con quelle rinnovabili. E' calcolato che sprechiamo il 70% dell'energia che consumiamo. Con una politica che riduce gli sprechi diminuiamo il consumo di una risorsa senza aumentare il debito perchè gli interventi si pagano da sè. Come declinare nell'ambito locale tutto questo? Un'amministrazione può, ad esempio, investire con convinzione nella riqualificazione energetica di tutti i propri edifici pubblici, penso alle scuole del nostro territorio ma non solo. Un'occasione per valorizzare le professionalità della piccola e media industria e dell'artigianato radicate sul territorio. Erano scelte decantate e condivise anche nel programma elettorale della nostra attuale amministrazione, poi sfumate. Certo comprendiamo la fatica ma è  tempo per dire alcune verità. Lo consigliamo al PD  che, ancora chiuso in una forte autodifesa, sostiene che le loro  politiche del lavoro hanno risentito dell' interruzione di un processo di riforme avviato ma interrotto dalla vittoria del NO al referendum del 4 dicembre. Incredibile! Il Consiglio,un'occasione di confronto interessante dal punto di vista politico, ha evidenziato visioni diverse, al cittadino  è rimasto uno spazio residuale che forse va ad accrescere il senso di impotenza nel gestire emergenze, come la perdita del lavoro in età matura
Maria Luisa Melli