C.V. Zona Bianca: Spirale Dantesca sul PO.

Suzzara 19/10/2021: Ricordare il 700° anniversario della morte di Dante, padre della lingua italiana, sembra una cosa lontana, mentre l’attualità della “selva oscura” in cui il sommo Poeta si smarrisce, è stata per noi l’esperienza della selva oscura del covid. Motivo di smarrimento collettivo che ha tolto a tanti anche la speranza. Aggiungendosi al personale smarrimento che ognuno può provare di fronte alle difficoltà della vita stessa, fisiche o morali o spirituali, che anche i Santi hanno vissuto in quella che viene chiamata “la notte dell’anima”. Anche per noi, giunti con Dante “ai piè d’un colle” guardiamo in alto sorgere il sole che fa “la paura un poco queta” , e usciti “fuor dal pelago a la riva” prendiamo coraggio di camminare lungo il percorso contrassegnato da versi della Divina Commedia. A Riva al termine della via Becagli, oltrepassato l’argine maestro ci lasciamo condurre con Dante dal mantovano Virgilio dentro il bosco di frassini piantumati seguendo la linea della spirale. Si inizia camminando in senso orario, il tempo della vita, affrontandone il rischio, cominciando dalla meditazione dei “novissimi” (le ultime realtà della vita secondo la tradizione cattolica: morte, giudizio, inferno, paradiso). Si parte dall’Inferno, qui segnato dai versi del poeta secondo la visione del tempo e la sua interpretazione di personaggi e vicende della storia. Seguendo Virgilio e Dante al termine della prima cantica si apre tra le piante in alto un pertugio tondo per tornare “a riveder le stelle”. Qui, al centro della spirale, il cambio di direzione del cammino che, ora in senso antiorario come la danza, ritrova motivi di speranza seguendo i versi del Purgatorio. Camminando anche noi sempre con Virgilio e con Dante, divenuto ora “puro e disposto a salir le stelle”, intensifichiamo il passo della danza accompagnati da Beatrice e poi da S. Bernardo con i versi del Paradiso. Che si chiude con il venir meno della “alta fantasia” del Poeta, il cui desiderio e la cui volontà sono ora mossi “come rota” (cerchio che chiude la danza) da “l’Amor che move il sole e l’altre stelle”.  Qui termina, con i versi della Divina Commedia, la passeggiata nella natura, che la cultura esalta nei versi del sommo Poeta, con utilità del corpo e dello spirito. Il percorso è stato inaugurato nella Giornata Europea della Cultura a cura del Centro Studi di Riva nel giorno della presentazione di “Iolanda, la pescivendola della Galvagnina”, il terzo libro del nostro Arnaldo Pelli. All’allestimento ha collaborato la Prof.ssa Isa Gorreri con le scritture d’inizio delle tre Cantiche. Il percorso inizia con un disegno del Prof. Francesco Bonaretti, in memoria, che rappresenta Dante con Virgilio all’inizio della Cantica dell’Inferno.

PS: Al termine del percorso è consigliato entrare nella cappella ipogea per il Cantico alla Vergine di San Bernardo, ultima guida di Dante nel Paradiso. Cantico oggi entrato nella liturgia delle ore. A cura del C. S. R. (Centro Studi Riva)