riceviamo e pubblichiamo scrivere a suzzara week@yhaoo.it

Quesito 1:
Se vi è la reale possibilità che, qualora si proceda con l’istanza di vendita, il bene venga alienato nella sua interezza (proprietà e superficie) e il ricavato della vendita venga distribuito tra i vari titolari, privando in tal modo il Comune della proprietà. 
Risponde il vicesindaco Tirelli
" prima di tutto che la dichiarazione fatta non corrisponde alla situazione attuale della nostra piscina. L’affermazione che si riferisce ad una sentenza della cassazione civile riguarda se mai alloggi di edilizia economica. Nel nostro caso si parla di diritto di superficie di un immobile destinato a pubblico servizio. Questo diritto di superficie è definito temporalmente in anni 30 di cui 16 già trascorsi.… si ritiene pertanto improbabile che qualora si proceda con l’istanza di vendita il bene venga alienato nella sua interezza (proprietà e diritto di superficie)." Così ha dichiarato il vicesindaco "  inoltre il Comune non ha avuto alcuna comunicazione di qualsiasi natura dalla quale appaia in qualche modo una ipotesi di alienazione del bene nella sua interezza."
Quesito 2:
…se il Comune ha considerato l’ipotesi di acquistare il bene?
Risponde il vicesindaco Tirelli
" l’amministrazione considera in ogni occasione in cui si discute di piscina, la possibilità di richiedere l’assegnazione dell’immobile ovviamente con corresponsione di conguaglio a pagamento del diritto di superficie.….. questa possibilità viene valutata in continuazione dal momento in cui avrà depositato la propria perizia di stima definendo in quel momento il prezzo del bene. Fare valutazioni sull’opportunità di acquistare l’immobile prima dell’esito della perizia sarebbe stato azzardato ….l’amministrazione segue l’evolversi della questione tutti i giorni, tiene i contatti con tutti gli attori coinvolti valutando la situazione con la segretaria dell’avv. Colombo, ottimo esperto in amministrazione pubblica”.

CONSIDERAZIONI POLITICHE
Una vicenda iniziata nel 2018 aggiornata in Consiglio sistematicamente, ora dal gruppo “Fratelli d’Italia”. Un impegno di spesa iniziale, importante, per la costruzione di tutto il complesso Centro servizi compresa la  piscina, pari a un euro 1.704.000 versati dal Comune in un’unica soluzione. In aggiunta una garanzia fideiussoria del valore di euro 150.000. Ora il fallimento del Gruppo immobiliare Mantra con il quale era stato stipulato il contratto di concessione ed un debito contratto con la banca MPS che ammonta a 3.500.000  euro. In aggiunta spese legali con le quali i Comune sta cercando di tutelarsi. Nel frattempo diversi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria all’interno del Centro Benessere  non possono più attendere. Se questo è amministrare bene? Ai cittadini il giudizio.

Gruppo Consigliare FDI Suzzara