Museo Galleria del Premio Le minoranze criticano la gestione

Suzzara 8/01/2023 I gruppi di minoranza criticano la gestione del Museo Galleria del Premio perché – affermano in coro – "anche se le attività e gli eventi elencati da Raffaella Zaldini assessore alla cultura sono stati numerosi nel corso del 2022, non hanno ammortizzato, sul piano economico la spesa che l'amministrazione comunale si sobbarca ogni anno per mantenere il Museo del Premio Suzzara e per lo stato conservativo delle opere". Stefano Rosselli (M5S): Dal 2014 sottolineo il grande divario tra le entrate e uscite del museo. E' necessario introdurre un biglietto d'ingresso simbolico per dare valore al patrimonio della Galleria. Abbiamo un gioiello che merita la massima attenzione. L'amministrazione ha lavorato meglio ma non basta. Bisogna effettuare una migliore promozione. La copertura del servizio è troppo bassa”. Guido Andrea Zanini (Lega) commenta: “Da molto tempo si cerca di rilanciare il "Premio" di Suzzara con scarsi esiti e l'offerta culturale ottiene poco interesse, tanto che il nostro "Premio" resta ai più sconosciuto ed è tutto fuorchè "rilanciato".Si ricorrono ad ideucce e progettini, ma manca una vera promozione culturale di questa città che il governo locale continua a chiamare "Comune" e che per il centenario del conferimento del titolo di "Città" (che ricorre quest'anno) sta valutando cosa fare e non ha ancora programmato nulla, come ci è stato dichiarato nell'ultima seduta del Consiglio comunale”. E Maria Luisa Melli (Fratelli d'Italia) attacca: “Galleria del Premio” una bella espressione che richiama solo il passato e da troppo tempo non lascia intravedere nulla. Solo decadenza! Anche la richiesta di inserimento in una recente graduatoria per avere un contributo finanziario regionale conferma che non è possibile accedere per la nostra Galleria in quanto il requisito minimo di punteggio è 30 punti e il “ Premio” è valutato solo 22,50 punti. Perchè nessuno ne parla? Da troppi e lunghi anni gestioni miopi e pigre non sono riuscite a intraprendere percorsi che guardino allo sviluppo e al futuro. Non hanno avuto capacità, interessi e curiosità conducendo un nostro patrimonio verso un degrado evidente. Solo la frequenza di scolaresche che vengono accompagnate dalle scuole locali consentono di dichiarare numeri di presenze con qualche zero. Più volte, come espressione dell’opposizione ho portato a Suzzara personaggi come Philippe Daverio (2014) e altri offrendo opportunità mai considerate per cecità politica”. Elisabetta Vezzani (gruppo misto) chiosa: “Se ci sono state delle attività, siamo tutti contenti. Ma queste attività appaiono, purtroppo, sempre molto autoreferenziali. Non c’è una vera apertura al mondo. Un patrimonio di centinaia di opere, come quello della Galleria del Premio, quasi tutte da decenni chiuse in deposito, andrebbe valorizzato con una sede adeguata, che potrebbe essere Villa Grassetti, una volta ristrutturata. Ci vuole un progetto e una visione, perché i soldi ci sono. E quando l’assessore parla di una selezione di opere da restaurare da mettere a disposizione agli studenti della scuola professionale, che cosa intende veramente? Sono opere che non hanno nemmeno un secolo. Sono da restaurare o sono opere rimaste danneggiate da una cattiva conservazione?”

Grazie a Mauro Pinotti Per la Collaborazione

Nota: Finalmente una voce comune sulla Galleria de Premio. Premio Suzzara manifestazione creata da Dino Villani nel dopoguerra, per portare l'arte alla gente comune, che ha avuto sempre rapporti difficili con le giunte del PCI del tempo,  fino agli anni 70  del secolo scorso.  Fin al punto che Dino Villani porto il  Premio per un periodo a Milano.  Poi tornato a Suzzara con glorie alterne.  Oggi si tratta di valorizzare il patrimonio artistico. Una delle poche situazioni che farebbe conoscere Suzzara ain ambito nazionale e non solo con tutto l'indotto che ne verrebbe ( Basta vedere Brescello, location casuale dei film sui racconti del Mondo Piccolo di Giovanni Guareschi). Che occorra un sede permanente delle opere che sono stipate in via Guido, da anni che se ne parla. Siamo ad un anno e mezzo dalla fine legislatura.  E la sede di cui si parla è Villa Grassetti a Sailetto, di cui ne è stato finanziato il restauro resta per il momento negli articoli di giornale.

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