Lettere: F.D.I. Sul CDA della fondazione Boni

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Come ormai da alcuni anni, il CDA della fondazione Boni che gestisce l’RSA, invita gli amministratori del Comune per esporre un consuntivo del bilancio che sta per chiudersi ampliando le informazioni anche sui progetti che impegneranno la struttura nel futuro. Per motivi ben noti ( pandemia, rincari costi energetici) ci viene confermato che con grandi sacrifici si è cercato di gestire la struttura senza modificare la qualità del servizio offerto, anzi ponendosi sempre nell’ottica di cogliere i bisogni emergenti cercando tutte le opportunità per dare risposte adeguate. Quello di ieri sera tuttavia è stato un incontro che ha segnato un passo diverso. Fatta chiarezza sull’indebitamento ancora presente (quasi 6milioni di euro) si è proceduto alla presentazione del progetto per i lavori di adeguamento sistema  antincendio con una previsione di spesa di 70o.ooo euro. La perizia depositata nel 2018 ha confermato come la costruzione non sia stata costruita a norma nel rispetto delle leggi allora ed ancora vigenti. L’assegnazione da parte del CDA ad un unico progettista non corrispondeva ai parametri richiesti. “Si è partiti da un progetto con il costo di 10.000.000 di euro, lo si è terminato con una spesa di 16 .000.000 per trovarsi con una struttura non a norma” così ha commentato la consigliera Melli ,F.D.I. presente all’incontro. Una responsabilità che non può passare impunita, spreco di denaro pubblico, conseguenze enormi sulla gestione attuale della struttura che non può vantare possibilità per nuovi accreditamenti di posti letto. Va comunque riconosciuto all’attuale CDA, ha continuato la Melli, il coraggio di aver proceduto con un contenzioso verso il progettista ed aver depositato un atto di citazione nei confronti del CDA che dal 2004 al 2009 gestito la struttura. Si chiedono per risarcimento danni un milione di euro. Il penale è andato in prescrizione. Sorge spontanea la domanda che riguarda i CDA precedenti non altrettanto coraggiosi nel denunciare il tutto. Va sottolineato che l’attuale vice-sindaco Tirelli era componente del CDA precedente. Certamente meglio tacere che assumersi le responsabilità di fare chiarezza. Ancora a Suzzara un nuovo fallimento di un progetto per servizi importanti ai cittadini. 

Maria Luisa Melli Consigliere Comunale F.D.I.

A completezza riportiamo per gentile concessione e rigraziamo Mauro Pinotti l’articolo apparso sulla stampa 

Suzzara 8/12/2022 Il Cda della Fondazione Boni presieduto dal dottor Luca Talarico ha citato in giudizio il precedente Cda guidato da Tiziana Gualieri e dai consiglieri Doriano Detrenis, Armando Inchierchia e Bruno Dall’Acqua che ha gestito la rsa “Boni” dal 2004 al 2009, per problemi strutturali che hanno portato negli anni ad un forte indebitamento. All’ex Cda è stato chiesto un risarcimento complessivo di 993.000 euro + Iva. Prevista una spesa per adeguare la casa di riposo alle norme vigenti di 700.000 euro. La vicenda è emersa nel corso dell’incontro che il Cda della Fondazione Boni che gestisce le strutture per anziani Boni 1 e Boni 2 organizza per gli amministratori e consiglieri comunali allo scopo di esporre un consuntivo del bilancio che sta per chiudersi ampliando le informazioni anche sui progetti che impegneranno la struttura in futuro. Causa pandemia e rincari di costi energetici è stato confermato dall’attuale Cda che “con grandi sacrifici si è cercato di gestire la struttura senza modificare la qualità del servizio offerto ponendosi sempre nell’ottica di cogliere i bisogni emergenti e cercando tutte le opportunità per dare risposte adeguate”. Quello di giovedì sera tuttavia è stato un incontro che ha segnato un passo diverso. Oltre a fare chiarezza sull’indebitamento di quasi 6 milioni di euro è stato presentato il progetto per i lavori di adeguamento del sistema antincendio con una previsione di spesa di 700mila euro. La perizia depositata nel 2018 ha confermato come la realizzazione della struttura “Boni 2” non sia stata costruita a norma nel rispetto delle leggi dell’epoca e tuttora vigenti. “L’assegnazione da parte dell’ex Cda del 2004 ad un unico progettista non corrispondeva ai parametri richiesti. Si è partiti da un progetto con un costo di 10 milioni di euro, e lo si è terminato con una spesa di 16 milioni per trovarsi con una struttura non a norma – ha detto Maria Luisa Melli consigliera di Fratelli d’Italia presente all’incontro – Una responsabilità che non può passare impunita, spreco di denaro pubblico, conseguenze enormi sulla gestione attuale della struttura che non può vantare possibilità per nuovi accreditamenti di posti letto. Va comunque riconosciuto all’attuale Cda – ha continuato la Melli – il coraggio di aver proceduto con un contenzioso verso il progettista ed aver depositato un atto di citazione nei confronti dell’ex Cda che dal 2004 al 2009 ha gestito la struttura per un risarcimento danni di un milione di euro poiché il penale è andato in prescrizione. Perché i Cda precedenti non sono stati altrettanto coraggiosi a denunciare tutto? – ha concluso la Melli – Ricordo che l’attuale vicesindaco Tazio Tirelli era componente del Cda precedente. Certamente meglio tacere che assumersi le responsabilità di fare chiarezza. Ancora a Suzzara un nuovo fallimento di un progetto per servizi importanti ai cittadini”.