Il Commento: PD Suzzara la via per sopravvivere.

Un commentatore politico ha scritto in questi giorni su Italia Oggi: “Il Pd deve pensionare immediatamente una dirigenza vecchia, obsoleta, autoreferenziale e completamente fuori tempo.”Il percorso politico del Pd di Suzzara è esemplare, in questo senso, e dovrebbe essere preso come riferimento soprattutto da quelle realtà locali che vogliano chi evitare l’estinzione e chi rinascere, nonché dalla stessa realtà nazionale perché possa sopravvivere e contribuire alla permanenza dell’Italia nell’Unione europea.Sono costituente nazionale del Pd di Veltroni, alla cui fase ho partecipato in qualità di federalista europeo indipendente, sulle ali stimolanti del Discorso programmatico del Lingotto. Le prime elezioni, dopo la sua fondazione, consegnarono al Pd un consenso del 33 % (che eguagliò lo storico successo di Enrico Berlinguer del 1975), salito poi al trionfo del 40 e all’abisso del 20. Lasciamo ad altri il compito di analizzare i motivi dell’altare e della polvere, ma una cosa è certa: la polvere non è stata colpa di altri se non del Pd stesso. Così come non è colpa di un’Europa matrigna e della sua moneta se l’Italia si ritrova così mal messa; la colpa è dei nostri governanti, tutti indistintamente quelli che si sono succeduti dalla nascita della moneta unica ad oggi, che hanno destinato l’ingente risparmio degli interessi sul nostro debito pubblico (risparmio ottenuto grazie all’ingresso dell’Italia nell’Euro) non alla riduzione del debito oppure agli investimenti, ma alla spesa corrente.Per due anni sono stato vicesindaco nella giunta di Wainer Melli per cui sono testimone dell’evoluzione del Pd suzzarese, evoluzione eclatante, specie se paragonata alla caduta di altri comuni.Dieci anni fa, Wainer Melli dopo aver vinto le primarie contro un esponente del vecchio establishment, fece una giunta con tre assessori della vecchia guardia e quattro senza legami col passato (Aleotti, Bortolini, Guandalini e Ongari). Non è che Melli fosse il nuovo e nemmeno che fosse il cambio di generazione, però forse gli valse il fatto di essere preside di scuola media, cioè a contatto con il mondo nuovo che stava sorgendo. Dopo i primi due anni, difficili per aspri contrasti interni con una parte del suo stesso partito e per cercare di galleggiare tra i marosi del mancato rispetto del Patto di stabilità da parte della precedente giunta di Anna Bonini, Wainer Melli, accogliendo il consiglio del vicesindaco Aleotti e dell’assessore al bilancio Bortolini, diede inizio alla estinzione anticipata dei debiti del comune, operazione proseguita poi dalla successiva giunta. In questo modo, il debito del comune di Suzzara dai 17 mln lasciati dalla giunta Bonini nel 2009 è precipitato ai 9 mln del 2018. Ciò significa che oggi i suzzaresi sono tutti più ricchi e che, nel periodo, il comune ha potuto destinare ad altre spese a occhio e croce 500 mila euro, risparmiati nel capitolo di spesa degli interessi passivi. In altre parole, più servizi e meno tasse.Dopo Melli, il sindaco Ivan Ongari, seguendo la linea tracciata dal predecessore, fece una giunta con assessori tutti nuovi ed il risultato si è visto in quest’ultima tornata amministrativa: rielezione col 60% dei voti. Un successo sbalorditivo, soprattutto tenuto conto che i risultati delle contemporanee elezioni europee avevano fatto credere che Ongari fosse spacciato.
Questa è stata l’evoluzione del Pd a Suzzara, questa la via da seguire se il Pd vuole sopravvivere, questo è stato il percorso che altre amministrazioni non hanno seguito e sono state penalizzate dopo 70 anni di governo. Anche a Suzzara il Pd avrebbe fatto questa fine se allora Melli non avesse intuito che i suzzaresi erano pronti per rompere con il vecchio establishment politico prima che diventasse obsoleto, autoreferenziale e completamente fuori tempo.
Suzzara insegna. 
Pietro Aleotti