Da Suzzara all’Ucraina in Guerra aggredita dallo ZAR Putin: Credere che sia possibile

 Suzzara 27/02/2023 : il tutto inizia Sabato 11 /02/2023 alle quattro di mattina col furgone pieno di aiuti umanitari sono partito per raggiungere Leopoli in Ucraina, la mia prima tappa. 1600 sono i km che separano Suzzara da Leopoli, bisogna attraversare l’Austria fino a Vienna e proseguire per la repubblica Ceca, poi la Polonia, prima Katowice poi Cracovia e finalmente si raggiunge il confine dell’unione europea dove si entra in Ucraina, da lì raggiungere Leopoli è una volata. Arrivato in città verso l’una di notte mi aspettava Padre Andry, un amico di vecchia data che mi ha trovato alloggio nel Seminario Teologico dello Spirito Santo di Leopoli. Ho dedicato la domenica al riposo, dovevo prepararmi per la seconda tappa, altri 1000km per raggiungere Andrivka un paese vicino alla città di Zaporizia. Il lunedì mattina presto sono passato a prendere Anna, la moglie di Miroslav, il parroco missionario greco cattolico di Andrivka, assieme siamo partiti. Anna originaria di Zaporizia, con la guerra si è rifugiata con i figli per qualche mese in Italia poi ha deciso di andare a vivere a Leopoli e ora dopo quasi un anno ritornava per qualche giorno a casa. Arrivati la sera abbiamo riposato, il giorno seguente assieme ad Anna e suo marito Miroslav siamo partiti per Andrivka, un paesino sulle rive del fiume Dnipro, li abbiamo consegnato gli aiuti umanitari, cibo, vestiti caldi, prodotti per l’igiene e medicine. I residenti erano felici di vederci, per molto tempo sono rimasti isolati e vedere facce straniere li aiuta a credere che non sono rimasti soli che non sono stati abbandonati, si vedeva dai loro sorrisi che la speranza si illumina. Finita la distribuzione abbiamo fatto una breve passeggiata fino al fiume, il Dnipro vicino a Zaporizia si allarga e diventa quasi un lago, d’inverno completamente ghiacciato si può attraversare a piedi. Tornati in città abbiamo fatto un giro in centro, vedere con i propri occhi i danni della guerra ti emoziona, non è paura, ma stupore incomprensibile per qualcosa di assurdo che si è costretti ad affrontare, una dura prova che il popolo ucraino sta vivendo con determinazione e coraggio. Il giorno seguente ho salutato Anna e Miroslav e son partito per raggiungere Chernivtsi dove vive Tania assieme a un pezzo del mio cuore. Tania dopo aver vissuto per più di dieci anni in Italia con lo scoppio della guerra ha deciso di tornare nella sua patria per dedicare la sua professione di psicologa al servizio dei profughi.Le persone che incontri durante il viaggio ti aprono le porte di casa come se tu fossi il migliore amico, ti raccontano le loro esperienze ti offrono del cibo e poi si mettono a cantare i canti tradizionali, stabilire un contatto diventa spontaneo. Questa era la seconda volta che percorrevo quel tragitto, esperienze che ti cambiano la scala dei valori, ciò che prima consideravo indispensabile ora mi appare quasi futile. L’Ucraina è grande veramente grande credetemi, strade che non finiscono mai, orizzonti infiniti, foreste, villaggi e grandi città, neve fine come sabbia, laghi ghiacciati e ora con la guerra si sono aggiunti i posti di blocco, attraversala è stato impegnativo. Si per fare quello che ho fatto bisogna credere, credere che sia possibile, partire convinti senza dubitare. Ringrazio tutte quelle persone che con grande generosità hanno raccolto e donato gli aiuti che ho trasportato, in particolare i volontari dell’Associazione san Lorenzo onlus di Suzzara.
Daniele Leali