C.V. Zona Gialla: L.S.P. La macchina del tempo a Suzzara

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Tira una brutta aria a Suzzara. No, amici, non si tratta di nebbia e freddo.
A fine ottobre 2021 l'associazione di promozione sociale mantovana “Il volante” (legittimamente costituita e che non è mai stata responsabile di atti violenti o di organizzazione di eventi sfociati in violenze, nè ha mai ricevuto ammonimenti o altro) ha richiesto al Comune di Suzzara l'utilizzo della sala civica di Via Montecchi per la presentazione di un libro: la sala è stata concessa immediatamente. Una ventina di giorni dopo, la sezione suzzarese dell'A.N.P.I. ha chiesto al Comune di Suzzara la “revoca immediata” di tale concessione in quanto la sala civica e gli spazi pubblici sarebbero “uno spazio che dovrebbe essere dedicato a coloro i quali rispettano profondamente le istituzioni e i valori costituzionali” e bollando l’associazione richiedente come “di estrema destra e contro i diritti costituzionali”. E così, dietro alle iniziative e pressioni ricevute, il comune, senza tante cerimonie, nella stessa data in cui A.N.P.I. gliel’ha chiesto, ha immediatamente sospeso l'autorizzazione che aveva precedentemente concessa e il giorno dopo l’ha revocata, sempre omettendo di precisare formalmente la motivazione. Ricordiamo che la vigente normativa sul procedimento (Legge 241/1990, art. 10-bis) stabilisce che il comune, in caso di rifiuto, deve prima comunicare il "preavviso di diniego", illustrando al richiedente i motivi che ostacolano l'accoglimento della sua domanda e consentendogli entro dieci giorni di presentare le proprie osservazioni. Nel Consiglio comunale del 22 /12/ 2021 abbiamo richiesto delucidazioni circa il comportamento tenuto dal Comune di Suzzara, ma ci è stato raccontato che la revoca era dovuta a motivi di ordine e sicurezza. Perchè non è stata indicata questa motivazione nel provvedimento di sospensione e in quello successivo di revoca? Perchè prima dell’ingerenza di A.N.P.I. non c’era alcuna difficoltà? Quali problemi di sicurezza sarebbero stati risolti nel negare uno spazio pubblico e nel costringere l’associazione a utilizzare uno spazio privato che si trova proprio in una delle aree con maggior presenza simultanea di persone in tutto il paese (zona piscina, palestre, negozi, ristorante, centro commerciale, ecc.)? Le omissioni del Comune sono andate oltre: alla nostra interrogazione è stato risposto in seduta consiliare solo in piccola parte. Ancora non ci sono state fornite numerose informazioni che abbiamo richiesto, ad esempio come mai (per l’uso della sala civica del 13 novembre) il Comune:
1) ha omesso di comunicare l’avvio del procedimento (art. 7 Legge 241/1990);
2) ha deciso di rivalutare la concessione dopo una ventina di giorni che l’aveva rilasciata, in concomitanza con la richiesta di revoca;
3) non ha proposto alla richiedente l’utilizzo di una delle sale civiche delle frazioni;
4) non ha prodotto la comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza (art. 10-bis della Legge 241/1990);
5) ha negato alla istante il diritto di presentare per iscritto le proprie osservazioni (art. 10-bis della Legge 241/1990);
6) ha emesso un provvedimento di diniego che impegna l’amministrazione comunale verso l’esterno con sottoscrizione da parte di figura priva di idoneo titolo ai sensi dell’art. 107 comma 2 del D.Lgs. 267/2000;
7) ha rimosso dal sito web istituzionale del comune il regolamento per l’uso della sala civica. A quanto pare se la pensi diversamente, o se sei disprezzato da A.N.P.I., a Suzzara potresti perdere alcuni dei diritti che la legge italiana ti riconosce.  Vale anche per i partiti eletti al Consiglio comunale come la Lega che su questo argomento ha ricevuto una risposta evasiva e parziale, mentre vige un preciso obbligo di informazione nei confronti dei consiglieri comunali.  Per la sgradita associazione mantovana l’iter di legge non è stato seguito dal Comune di Suzzara, che si è ben guardato dal proprio dovere di imparzialità e di applicare la legge a tutti con giustizia ed equanimità, e l’uso dello spazio pubblico concesso sin da subito, alla fine è stato revocato proprio come richiesto da A.N.P.I., negando al richiedente diritti riconosciuti per legge (L. 241/90) a tutti da più di trent'anni e il riconoscimento dei valori fondamentali attribuiti a tutti dalla Costituzione italiana.  E' chiaramente avvenuto un episodio di grave ingerenza politica nella gestione di un procedimento amministrativo che proietta Suzzara in un triste salto temporale all’indietro di circa un secolo. Proprio l’autrice di tale ingerenza se ne vanta sui social diffondendo la notizia che “Grazie all’impegno di Anpi Suzzara la sala è stata revocata”. Dovete sapere che in origine in Italia il Sovrano decideva e gli organi del governo attuavano le sue decisioni per mezzo di atti amministrativi.  Con l'avvento del regime fascista si è assistito a una forte politicizzazione degli apparati burocratici. In seguito la Costituzione introdusse il dovere di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione. All’inizio degli anni ‘70 venne istituita la dirigenza nelle amministrazioni statali, allo scopo di ridurre la relazione tra organi politici e uffici burocratici. Con il decreto legislativo n. 29/1993 venne introdotta la netta distinzione di ruoli fra organi politici e burocrazia, mentre con le successive riforme “Bassanini” il processo di separazione tra politica e burocrazia si completò. Praticamente, con questo gravissimo episodio, il Comune di Suzzara si è fatto beffe delle riforme di Bassanini, di tutte le leggi di perfezionamento della pubblica amministrazione e della Costituzione per tornare di colpo ai tempi bui della nostra storia nazionale, dietro all’impulso di A.N.P.I.. Mala tempora currunt. Grazie A.N.P.I. per perseverare nell'intento di diffondere i principi e i valori democratici della Costituzione, grazie per evitare che si ripetano gli errori che sconvolsero la vita dei nostri padri, grazie per le tue lotte condotte con questi metodi; grazie perché ti abbiamo nuovamente udita e riconosciuta. Che agnello è l’agnello che ulula?
Suzzara, 14/01/2022
Guido Andrea Zanini
Paolo Gadioli

CONSIGLIERI COMUNALI